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Laila stira e piange.

Che succede?.. perché piangi? faccio entrando in cucina.
"E' da ieri pomeriggio che mi viene da piangere.. io ormai ho 40 anni e non ho figli... non ho una familgia.. e tra poco sarò vecchia e non potrò più avere figli..."

Laila sta con noi da parecchio tempo, è del Marocco, seria e perfezionista. Deve pulire come dice lei, perché per lei fare le cose bene è un onore.

"Ieri sono tornata a casa e ero sola. Ho cucinato qualcosa anche se non avevo fame. Mi sono addormentata sul divano con un peso di tristezza qui, sullo stomaco... Io sono stata fortunata, lo so. Ho una casa, un lavoro, il mio preziosissimo permesso di soggiorno..."
Laila calmati dai, non piangere. Ti faccio un thé caldo..
"...ma poi non trovo il senso di tutti questi miei sacrifici, perché non ho figli".
Ecco, bevi..

"Ma io lo so che devo fare... (mi preoccupo di qualche idea insana) devo telefonare ai miei parenti del Marocco e farmi combianre un matrimonio, poi vado giù e mi sposo".

Così?... senza conoscere prima iltuo futuro marito?.. senza amarlo?
"L'amore viene con il tempo. Anche i miei genitori non si conoscevano quando le loro famiglie si sono accordate per farli sposati, eppure si sono amati per tutta la vita. L'importante che il marito lavori e dia i soldi alla famiglia. Se il marito è bravo, la famiglia è serena".

E la moglie?
"Le donne sono sempre brave, faticano sempre. Da piccole, per la loro famiglia; da grandi, per la loro nuova famiglia. Dalla mattina alla sera, senza mai lamentarsi".

E sono felici?
"La felicità è una cosa stupida. La cosa importante è essere in pace. Sapere che tutto quello che fai ha un senso. Ed è importante anche essere in compagnia di altre donne. Noi diciamo che la compagnia è una consolazione: si dice anche qui in Italia?"

Pubblicato da Massimo Marnetto venerdì 5 febbraio 2010

2 commenti

  1. Mizio Says:
  2. Vivere nel nostro paese senza conoscere i nostri usi e costumi è molto difficile ma, Laila se dovrà vivere d da noi dovrà conoscerci meglio. Le donne in Italia non sono, generalmente un elettrodomestico a basso costo ed soggetti da riproduzione, sono l'altra metà del cielo persone, e come tali titolari di tutti i diritti degli uomini. E' opportuno che a Laila qualcuno spieghi che nel nostro paese siamo o dovremmo essere tutti uguali di fronte a tutti gli uomini e le donne. Mizio

     
  3. Mizio ha ragione sul versante dei diritti civili.
    Eppure, la visione della vita di Laila ha qualcosa che dovremmo noi capire. Noi che cerchiamo sempre passioni forti (emozioni, felicità, ricchezza, potere...) e pochissimo il nostro equilibrio interiore. "Stare in pace", dice lei, un atteggiamento anacronistico nella società della competizione, eppure ancora solenne nella sua essenzialità.
    Con ogni cultura c'è da scambiare. Sentirsi superiori è un segno di decadenza, perché non siamo più "in pace".
    Massimo Marnetto

     

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